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Prevenzione dei rischi
In Francia e in Italia
Questi piani costituiscono l’elemento essenziale dell’azione dello stato in materia di prevenzione dei rischi naturali. Il Piano di Prevenzione dei Rischi Naturali (PPRN) ha per oggetto la delimitazione delle zone esposte ai rischi, tenendo conto della natura e dell’intensità del rischio.
I sette pilastri della prevenzione dei rischi naturali in Francia
1.
La conoscenza dei pericoli, rischi maggiori ma anche degli attori e mezzi disponibili necessari alla prevenzione. C'è allora la possibilità di stabilire una cartografia dei pericoli di un territoro.
5.
La riduzione del rischio si fa principalmente intervenendo sulla vulnerabilità dei siti in gioco esistenti nell'ambito dei programmi d'azioni ad esempio all'iniziativa delle collettività per le alluvioni o a titolo individuale da lavori di rinforzo parasisimici o di scombero delle zone boschive. Beneficia di aiuti finanziari speciali con il fondo di prevenzione dei rischi naturali detti "fonds Barnier".
2.
La sorveglianza dei fenomeni al fine di anticipare un avvenimento per informare, allertare la popolazione e preparare la gestione della crisi. La sorveglianza meteorologica è un elemento essenziale del dispositivo di previsione delle tempeste. Le alluvioni rapide dei fiumi o i crolli di terreno sono tuttavia difficili da prevedere.
3.
L’informazione preventiva permette a ogni cittadino di essere attore essendo consapevole della sua esposizione e dei suoi mezzi di azione. La memoria del rischio ricorda gli insegnamenti degli avvenimenti passati e a sviluppare la cultura e la coscienza del rischio. Questa informazione deve aiutare la popolazione ad adottare dei comportamenti adattati alle minacce.
6.
La preparazione è una prerogativa del sindaco che rimane il primo responsabile della sicurezza delle persone e del suo comune. Elabora il Piano Comunale di Salvaguardia che determina: le misure istantanee di protezione delle persone, il modo di diffusione di allerta e di consegna di sicurezza, i mezzi disponibili, le misure d'accompagnamento e di sostegno della popolazione.
4.
Il controllo dell'urbanizzazione è uno strumento molto efficace per limitare i danni legati a un rischio. Mira a limitare al massimo l'urbanizzazione nelle zone sottomesse a un pericolo. Lo strumento prinicipale in questo campo è il Piano di Prevenzione dei Rischi. Regola l'utilizzo dei terreni a secondo dei rischi ai quali sono sottomessi. Ciò può andare dalla proibizione di costruire alla possibile costruzione a determinate condizioni.
7.
Il Ritorno d'Esperienza sui rischi naturali o tecnologici è un approccio che consiste nel fatto di imparare dagli eventi passati al fine di meglio comprendere le crisi future. Consiste nel raccogliere informazioni sui fenomeni costatati, ad analizzare le loro cause, a mettre in atto delle azioni correttive al fine di evitare che si riproducano. Questo approccio permette di ridurre i rischi migliorando la sicurezza delle persone, la tutela dell'ambiente, riducendo la vulnerabilità dei beni e il costo delle catastrofi. Permette di migliorare la gestione delle crisi future.
Testo: ecologie.gouv.fr
Partenza frana
Ingresso tunnel del Tenda
Roya
Immagini: Géoportail
Piani di Prevenzione dei Rischi Naturali francesi (PPRN)
La legge n.95-101 del 2 febbraio 1995 relativa al rinforzo della tutela dell'ambiente e il decreto n.95-1089 del 5 ottobre 1995 istituiscono il Piano di Prevenzione dei Rischi Naturali prevedibili (PPRN).
Il PPRN può riferirsi ad un tipo specifico di rischio naturale, (come il rischio alluvione) o più rischi per lo stesso territorio. L'obiettivo di questi piani di prevenzione è ridurre al massimo l'esposizione al rischio e la vulnerabilità dei beni e delle persone. Il PPRN è elaborato dal Prefetto in cooperazione con le collettività locali. Questo documento, stabilito sulla base di una cartografia delle zone a rischi, regola la costruzione negli spazi più esposti. Può stabilire diverse misure, come lavori sugli edifici già esistenti o anche sui divieti di costruzione. La costruzione su un comune si potrà fare soltanto tenendo conto di questi parametri. Nessuna costruzione potrà essere autorizzata nelle zone che rappresentano i pericoli più importanti.
Il Piano di Prevenzione dei Rischi Naturali è annesso al Piano Locale d'Urbanismo. All'interno delle zone pericolose, i PPRN regolano l'utilizzo dei terreni e il metodo di costruzione, l'uso e la gestione delle zone a rischio. Le regolamentazioni si applicano alle future costruzioni così come alle costruzioni già esistenti con l'obiettivo di gestire e ridurre la loro vulnerabilità.
Testo: ecologie.gouv.fr/prevention-des-risques-naturels
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Pericolo
Siti in gioco
Rischio
Immagine: manche.gouv.fr
I Piani di Prevenzione dei Rischi possono essere approvati (il documento è finito e vale di utilità pubblica) o prescritti (le zone sottomesse ai pericoli sono conosciute, la suddivisione regolamentare delle zone non è definitiva).
Tutela dell'ambiente e politiche ambientali
E stato approvato il decreto legislativo n.152 del 3 aprile 2006, recante "Norme in materia ambientale" che riordina la normativa ambientale in tema di: valutazione ambientale strategica, valutazione d'impatto ambientale, autorizzazione ambientale integrata, difesa del suolo e tutela delleacque, rifiuti e bonifica dei siti inquinati, tutela dell'aria, danno ambientale. Nella nuova normativa emerge l'aspetto della prevenzione degli strumenti di pianificazione per la tutela del suolo e delle acque, confermandone la natura di strumenti di attuazione della protezione civile.
La nozione di tutela ambientale accolta nella Costituzione italiana va intesa non solo come protezione dell'equilibrio ecologico nel senso naturalistico ma anche dell'ambiente come habitat dell'uomo. Nel contesto della tutela ambientale va inserita la gestion del territorio, ovvero la pianificazione del governo territoriale ove l'uomo svolge le prioprie attività. Uno degli aspetti fondamentali della pianificazione ambientale è la protezione civile, intesa come la previsione e prevenzione dei rischi naturali o provocati dall'uomo, al fine di tutelare la vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente.
Tra le materie interessate dalla riforma introdotta dal decreto legislativo, sono state considerate anche la tutela del suolo e la tutela delle acque rispetto alle quali sono state introdotte delle novità di rilievo, sopratutto, per quel che riguarda la ridefinizione delle diverse competenze e la determinazione di nuovi strumenti di pianificazione contemplati dalla nuova normativa.
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Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC)
E stato pubblicato recentemente il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC), un documento già messo in atto da molti Paesi europei. Il PNACC approfondisce la vulnerabilità, la pericolosità riferita ai diversi eventi pericolosi potenziali (alluvioni, siccità, incendi...) l’esposizione, e la capacità di adattamento.
Chiarisce la strategia da mettere in atto contro l’avanzamento delle emergenze atmosferiche all’interno del proprio territorio. L'Italia ne era ancora priva, nonostante i dati del 2022 abbiamo riaffermato come il nostro paese sia maggiormente esposto di altri agli eventi metereologici estremi, che ogni anno causano danni.
Il PNACC contiene diverse tipologie di azioni:
-
azioni finalizzate allo sviluppo a livello nazionale (oltre che al rafforzamento della capacità di adattamento indispensabili per pianificare le azioni)
-
azioni settoriali (che troveranno applicazione nei Piani settoriali e intersettoriali)
L’obiettivo generale dell’adattamento è stato declinato in 4 obiettivi da perseguire:
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la valutazione costi/benefici delle misure di adattamento
-
lo sviluppo di strategie e piani di adattamento ai diversi livelli
-
l’integrazione di criteri di adattamento in piani e programmi settoriali (per contenere le vulnerabilità dei sistemi naturali, sociali ed economici agli impatti dei cambiamenti climatici)
-
il monitoraggio e la valutazione dei progressi compiuti a livello nazionale, settoriale e territoriale
Testo: lindipendente.online.fr & insic.it
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Mezzi di prevenzione messi in atto nel Comune di Breil-sur-Roya
Documentazione d'Informazione Comunale dei Rischi Maggiori (DICRIM)
Questo documento è stato messo a disposizione della popolazione per informare gli abitanti dei diversi rischi possibili come le alluvioni, incendi boschivi oppure il rischio di rottura della diga. Precisa i comportamenti da aodottare per ogni rischio.
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Riserva Comunale di Sicurezza Civile - Réserve Communale de Sécurité Civile
Questa riserva è attualmente composta di una ventina di volontari che hanno scelto di arruolarsi per prevenire, sensibilizzare e aiutare le persone di fronte ai rischi. Operano in collaborazione con i Carabinieri, i Vigili del fuoco e la Polizia Municipale. Questa riserva a come obiettivo di essere meglio preparati ad affrontare il meglio possibile un eventuale catastrofe.
Modulo di allerta a distanza
Questo modulo permette di fare una lista di tutti gli abitanti in modo tale da poter allertare velocemente in caso di necessità. Gli abitanti devono soltanto andare al municipio per compilare il modulo con il loro numero di telefono e il loro indirizzo mail. Dopo aver compilato questo modulo con i dati di tutta la popolazione, gli abitanti potranno quindi essere allertati in cao di emergenza.
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Altri
Dopo gli eventi del 2 ottobre 2020, il Comune di Breil-sur-Roya si è munita di un telefone satellitare al fine di poter comunicare anche in caso di perdita di rete telefonica.
Una rete di radiocomunicazione sarà anche attuato nel comune, ciò che permetterà di comunicare all'interno del comune in caso di mancanza di rete.